Con quale rapidità le sostanze pericolose della protezione solare penetrano nel sangue

Quando pensiamo di andare in natura o in vacanza al mare, porteremo sicuramente la protezione solare con noi, perché la pelle degli abitanti delle città, non abituata all'abbondanza di radiazioni ultraviolette, ha bisogno di protezione. La moderna industria cosmetica ci offre una vasta gamma di creme varie, sia per adulti che per bambini. Ma, come dimostrato dai risultati di un recente esperimento, la protezione solare può essere non solo utile, ma anche pericolosa. I prodotti chimici nella sua composizione sono in grado di penetrare attraverso la pelle nel sangue e circolare attraverso il nostro corpo.

La sola protezione solare è sicuramente vantaggiosa. Secondo i medici, questo prodotto cosmetico non solo protegge la pelle dalle scottature solari, ma previene anche l'invecchiamento precoce e varie malattie della pelle. Ma se nessuno contesta l'effetto positivo sulla pelle, gli esperti hanno messo in dubbio la sicurezza generale di tali prodotti per l'intero organismo. E, come hanno scoperto gli scienziati americani, i sospetti non erano vani: alcune sostanze della crema erano fissate nel sangue dei partecipanti all'esperimento.

Lo studio ha coinvolto 24 persone che per 4 giorni hanno utilizzato attivamente vari mezzi di protezione dai raggi ultravioletti. I soggetti hanno applicato la crema 4 volte al giorno e già il secondo giorno sono state scoperte tutte le sostanze pericolose nel loro sangue, per il bene, infatti, è stato condotto l'esperimento. Le concentrazioni di sostanze come l'ossibenzone (benzofenone-3 o difenilchetone), il messoril, l'octocrylene e l'avobenzone hanno superato gli standard di sicurezza raccomandati dai medici.

Gli autori dello studio osservano che i risultati ottenuti richiedono un'ulteriore verifica, nonché uno studio più dettagliato. Ma una cosa è chiara: i prodotti chimici che compongono l'equipaggiamento protettivo, penetrano con successo nel corpo e si fissano nel sangue.

Vale la pena notare che questo non è il primo avvertimento degli scienziati riguardo al danno della crema solare. Esperti russi hanno condotto esperimenti con agenti che includevano avobenzone e hanno scoperto che questa sostanza, se esposta all'acqua ultravioletta e clorata, si decompone in una serie di composti organici aggressivi. Tali trasformazioni chimiche possono verificarsi se si nuota nella piscina per strada.

Per quanto riguarda un altro componente frequente di creme protettive - l'ossibenzone, ha già un dossier con prove del suo danno. Gli studi hanno dimostrato la sua connessione con i disturbi del sistema endocrino e ci sono anche prove del suo effetto sulle malattie della pelle.

Le informazioni di cui sopra suggeriscono eloquentemente che i filtri solari e i loro componenti costituenti non sono ben compresi e non hanno la sicurezza necessaria per l'uomo. E dato che questi prodotti, quando rilasciati nell'acqua, causano danni significativi agli ecosistemi naturali, diventa ovvio che questo ramo della cosmetologia ha urgente bisogno di sviluppi sicuri innovativi.

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