Gli UAV hanno imparato a "vedere" attraverso i muri

Gli scienziati dell'Università della California a Santa Barbara (UCSB) hanno insegnato ai droni a "vedere" oggetti 3D nascosti dietro i muri di mattoni. È vero, il drone da solo non può far fronte a questo compito, ha bisogno di un partner. In futuro, hanno in programma di utilizzare questa tecnologia per operazioni di ricerca e salvataggio, durante gli scavi archeologici e molto altro.

Cosa c'è nella scatola nera?

Il principio secondo cui i droni hanno imparato a guardare attraverso i muri ricorda in qualche modo il combattimento navale. Ciò richiede veicoli aerei senza equipaggio con Wi-Fi.

I droni volano in modo sincrono attorno a una struttura cubica di mattoni per essere sempre sui lati opposti. Uno di essi trasmette costantemente un segnale Wi-Fi e il secondo lo cattura, misurando in quali momenti la potenza del segnale oscilla, incontrando un ostacolo all'interno di un cubo di mattoni. Sulla base di queste fluttuazioni, il computer determina la dimensione e la forma degli oggetti presenti.

Nato per gattonare vede peggio

Tre anni fa, gli ingegneri sono riusciti a addestrare i robot di terra a "vedere" oggetti nascosti dietro un muro di mattoni sullo stesso principio del Wi-Fi. Ma poiché sono terrestri e limitati dal movimento su una superficie dura, i risultati della "scansione" si sono rivelati bidimensionali.

Ora, i droni che possono volare in qualsiasi direzione ci hanno permesso di analizzare ciò che è nascosto dietro i mattoni da diverse angolazioni. Pertanto, hanno dato un risultato più accurato. In futuro, ciò aprirà ampie possibilità di utilizzo di questo sistema in vari campi.

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